Come cambia il business nel 2014?

Ora il trend si inverte. Quello sconosciuto che era il marketing e quella piattaforma esclusivamente ludica quale era considerata Facebook, con tutta la schiesa di social al seguito, ora tornano alla ribalta: in Italia e ovviamente in ritardo. Ma meglio tardi che mai. Snoccioliamo quindi un po’ di dati: nel 2013 il 25% delle aziende ha deciso di affacciarsi sul almeno un social network in maniera autonoma; il 10% invece ha scelto di affidare i progetti a specialisti del marketing come potremmo essere noi di MTSM. Un’evoluzione importante, seppur tardiva, per il nostro Paese, che pur soffrendo il digital devide cerca di tenersi in quota.

Molteplici sono le richieste di clienti che si servono dei nostri pacchetti di “reconstruction”: una sorta di ristrutturazione delle attività sui social media, precedentemente create senza un strategia precisa. Tra i deterrenti, sicuramente c’è la crisi, che restringe i margini di tempo per il pieno sviluppo di un piano marketing: molti imprenditori, ancora in attesa del compassato “tutto e subito”, stentano ad allinearsi ad una precisa strategia, in quanto saldamente convinti delle virtù del porta-a-porta o del telemarketing, sistemi di vendita destinati a spegnersi.

Un bilancio del periodo di dicembre evidenzia anche come molti nostri clienti, di fronte alla necessità di voler rinnovare il proprio contratto e la propria partnership con noi, siano più propensi ad un investimento sul web piuttosto che sulla carta stampata: quello che è creato sul web, infatti, resta, può essere sempre gestito, messo da parte o ripreso.

La scelta di MTSM è anche quella di orientare i propri clienti verso un nuovo tipo di management, che include a pieno titolo la strategia di TES Marketing (che unisce Branding, marketing e commerciale), utile soprattutto per le società di servizi (corsi di formazione, consulenza, trasporti etc). Il 2014 si apre con nuovi e interessanti risvolti: da un lato le difficoltà economiche, dall’altro invece la propensione ai social media, monitorabili ogni momento e sempre più efficienti. Un esempio? Immaginatevi la sera, nell’intervallo tra primo e secondo tempo della partita disputata dalla vostra squadra del cuore: sempre meno gente presterà attenzione alla pubblicità televisiva, e rispetterà invece il dato rilevato nell’ultimo anno, stante il quale una persona che abbia computer, smartphone e tablet, passi l’80% del proprio tempo sempre connessa.

Un dato, una conferma. E che piaccia o no, il futuro è social e si sa: il lavoro non è mai stato un gioco.